True Detective 3 – tutto quello che c’è da sapere
True Detective 3 è finalmente una certezza. La HBO ha rilasciato il primo teaser trailer della terza stagione, comunicando che la messa in onda del primo episodio è prevista per il 3 gennaio 2019. La folgorante prima serie, con due magistrali Matthew McConaughey e Woody Harrelson come protagonisti, aveva scatenato l’entusiasmo collettivo. La seconda stagione aveva invece deluso le aspettative di pubblico e critica.
Il protagonista di True Detective 3
Protagonista di True Detective 3 sarà il Premio Oscar Mahershala Ali, vincitore della statuetta per la pellicola Moonlight. Un nuovo caso, nuovi protagonisti e nuova ambientazione. Come da tradizione, per questa serie antologica, giudicata una delle migliori degli ultimi dieci anni. La terza stagione è ambientata sull’Altopiano d’Ozark. Si tratta di una regione geografica prevalentemente montuosa, situata al centro degli Stati Uniti, tra Missouri, Arkansas, Oklahoma e Kansas.
Il trailer
Nel trailer, della durata di circa un minuto, compare il detective della polizia di stato dell’Arkansas, Wayne Hays, raccontato in tre differenti epoche – come nel caso di Rusty Cohle durante la prima stagione – ossessionato dalla risoluzione di un caso.A spalleggiare Mahershala Ali sono presenti nel cast anche Mamie Gummer, Stephen Dorff e Carmen Ejogo. Altre indiscrezioni riguardano la regia: Daniel Sackheim ha diretto i primi due episodi ma, nel corso della stagione, dietro la macchina da presa si è posizionato anche lo stesso Nic Pizzolatto, sceneggiatore e creatore della serie. A proposito della sua abilità di scrittura, abbiamo già parlato in passato sulle pagine di Westville News.
Cosa aspettarsi?
Cosa dobbiamo aspettarci dalla terza stagione di True Detective? Un ritorno alla profondità della prima serie, applaudita come una delle migliori opere del decennio, forte di un intreccio complesso ma perfetto nel suo sviluppo e di un cast in forma smagliante nel quale spiccava un leggendario Matthew McConaughey. Oppure un mezzo flop, come quello rappresentato dalla seconda serie, potenzialmente molto buona ma priva di protagonisti all’altezza e penalizzata da un intreccio troppo complesso e molto meno coinvolgente rispetto alla prima stagione. Ai posteri l’ardua sentenza.