Il caso Anita Keys, un romanzo di Mario Alexander Bottini
James Ellroy, Jo Nesbo, Raymond Chandler, Jean Claude Izzo. Questi sono solo alcuni dei grandi del noir mondiale analizzati dalle pagine letterarie del blog di Westville. Ma oltre ai pesi massimi della letteratura mondiale, esiste anche un sostrato di autori più o meno emergenti che cercano, con tutte le forze, di imparare la lezione dei grandi, cimentandosi nella stesura di opere inedite. Il sogno – più o meno dichiarato – è quello di raggiungere lo stesso successo degli scrittori che li hanno ispirati. Noi, autori di Westville, facciamo ovviamente parte di questo gruppo silenzioso ma sterminato. Pertanto, da oggi inizieremo anche a parlare di autori sconosciuti al grande pubblico, ma degni secondo noi di menzione.
Mario Alexander Bottini (il cui cognome dovrebbe dirvi qualcosa) è un maturo scrittore lombardo che ha all’attivo due romanzi, di cui il secondo, un ottimo giallo intitolato Il caso Anita Keys (2016, Akea edizioni). Ci troviamo di fronte a un giallo dal sapore classico, ambientato negli Stati Uniti nell’immediato secondo dopoguerra.
Destino tragico
Anita Keys è una giovane e affascinante dattilografa. Seria e precisa, Anita è una gran lavoratrice che tuttavia non ha ancora trovato una sistemazione lavorativa definitiva. Per un incredibile quanto tragico scherzo del destino, la giovane viene ingiustamente accusata di aver compiuto una rapina in banca. Incarcerata in attesa del processo, la donna piomba nell’incubo di una condanna a svariati anni di carcere. Nonostante la sua innocenza, numerosi testimoni la indicano con certezza come la responsabile della rapina. Il detective Alan Stenton, agente investigativo della polizia, non crede alla colpevolezza di Anita Keys, nonostante le prove sembrino inconfutabili. Le indagini proseguono, mentre Anita inizia la sua esperienza di vita in carcere.
Anita Keys in carcere
Da una parte l’ambientamento sereno, grazie al personale carcerario che intuisce come Anita Keys sia stata vittima di un tremendo scambio di persona. Un gruppo di donne di buon cuore, in reclusione per reati minori, aiuta inoltre Anita ad ambientarsi in un luogo ostile e ricco di pericoli. Dall’altro lato però la permanenza in carcere acquisterà i contorni di un incubo nel momento in cui un terzetto di spietate detenute inizierà a prendere di mira la giovane.
Sapore classico
Il finale non vogliamo ovviamente raccontarvelo. Preferiamo soffermarci sui punti di forza di questo romanzo giallo dal retrogusto morbido, classico. Come un buon scotch d’annata. Un’opera fluida e intrigante, che sembra uscita dalla penna di qualche navigato scrittore del secolo scorso. Ambientato nell’immediato secondo dopoguerra, Il caso Anita Keys, offre uno spaccato della società americana postbellica, con un’attenzione particolare rivolta ai meccanismi del sistema carcerario statunitense del periodo, molto ben descritto. Malgrado l’innocenza della protagonista sia chiara fin dalle prime pagine, la lettura scorre veloce, grazie a una prosa lineare ed efficace, spinti anche dalla curiosità riguardo agli eventi che hanno portato la giovane protagonista in carcere ingiustamente. Il caso Anita Keys è una lettura rivolta in primis a un pubblico adulto, e a tutti gli amanti della letteratura gialla con sfumature rosa.
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Alberto Staiz