Genesi di un romanzo noir, uno sguardo al genere
Una domanda ricorrente che ci viene posta da parte dei lettori di Westville riguarda sicuramente la genesi di un romanzo noir.
Il motivo, con molta probabilità, sta nel fatto che il noir è il tipico genere talmente stereotipato da aver accumulato una sostanziale dose di contaminazioni. Basti pensare che il romanzo noir è conosciuto da tutti, ma non a tutti piace, ha una schiera di sostenitori, i così detti puristi, e una serie di scrittori underground che hanno estremizzato le sue forme, e infine anche il noir si è evoluto, generando il neo-noir e tutte le forme moderne tipiche del romanzo nero.
Il romanzo noir non è solo una lettura ludica, è una forma mentis, un’esperienza personale, un viaggio romantico con se stessi.
Se è così conosciuto, perché non è un genere di punta nelle librerie?
Consideriamo ovviamente solo la realtà editoriale italiana, dove noi tutti attingiamo per le nostre letture. Innanzitutto vi consigliamo di prediligere librerie indipendenti e di settore, alle enormi catene che fanno un unico calderone di tutte le forme letterarie passate e presenti. Troverete sempre più di un romanzo noir, nelle librerie, anche nelle più piccole. I confini del romanzo noir sono labili, e salvo il classico detective, con borsalino in testa e sigaretta in bocca, la maggior parte dei lettori non distinguono le differenze tra romanzo giallo, poliziesco, hard-boiled, noir e via dicendo.
Questa miriade di generi e sottogeneri non hanno certo aiutato coloro che si avvicinano alla lettura, ma anche alla scrittura, rischiando contaminazioni non volute, e senza accorgersene destabilizzare i propri lettori.
Ci sono delle regole nel romanzo noir?
La scrittura è un’arte, un processo psichico che tramuta il pensiero astratto in azioni volte a comunicare. D’altra parte la comunicazione è un naturale processo che viene veicolato da un codice, quindi da regole insite nella società o nel sistema in cui si vuole comunicare. Il nostro ad esempio, è il codice della lingua italiana, con le sue regole, la sua grammatica, ma anche i suoi slang e neologismi.
Quindi la scrittura è un’arte che può essere “costretta” in un sistema di regole, o esserne totalmente slegata. Si basa tutto su una nostra scelta. Rimane un dato di fatto che quando si vuole racchiudere il proprio pensiero creativo all’interno di un sistema diventa difficile esserne immuni, senza snaturare la propria idea.
Uno degli autori padri del genere noir è sicuramente il creatore di Philip Marlowe, Mr. Raymond Chandler. Nel 1949 l’eclettico scrittore noir si appuntava le sue dieci regole per il romanzo noir perfetto. Sono riportati in questo articolo di Panorama, semplice da consultare, ma li potete trovare in molti articoli in giro per il web, specialmente quelli che parlano di Parola di Chandler, un libro interessante, che racchiude scritti, lettere e appunti del leggendario scrittore noir.
Quello che spesso viene però scordato da scrittori e lettori è che le dieci regole per il noir perfetto, erano le regole di Chandler, un suo personale vademecum. Non esiste una “bibbia” del noir, che permetta all’aspirante scrittore, in base alla sua devozione, di accedere al paradiso dei romanziere, o all’inferno dei dimenticati. La catalogazione dei generi è una guida per il lettore, un aiuto a giostrarsi nell’intricato mondo della fantasia degli autori, per non essere fuorviato da quello che oggi, più che arte, viene considerato un mero prodotto commerciale. Questo spingere il “genere” del romanzo è chiaramente un’evoluzione commerciale dell’editoria, che nel bene o nel male, aiuta o disorienta scrittori e lettori. L’arte e il commercio sono comunque complementari, e l’uno favorisce l’altro come vecchi amici. Capita a volte che gli amici litighino, e spesso gli interessi di uno non coincidano con quelli dell’altro.
Come lo scrivo questo noir?
La scrittura è un’arte, lo abbiamo già detto? Quando scriviamo il nostro primo romanzo, la nostra prima storia, come è successo a noi moltissimi anni fa, prima di arrivare a scrivere Westville, è necessario sfruttare la totalità della potenzialità dell’arte. Prima che un romanzo diventi un prodotto, un oggetto sullo scaffale, un bene scambiato per denaro, dev’essere un’idea, coadiuvata da esperienza, conoscenza e volontà. In pratica: la scrittura è esercizio, non smetteremo mai di ricordarlo. Scrivere solo quando si ha un’idea non aiuta l’aspirante scrittore, al contrario buttare già un migliaio di caratteri al giorno può bastare per vedere drastici miglioramenti in tempi relativamente brevi.
Quindi, se siete aspiranti scrittori, ma ancora non avete scritto il romanzo della vostra vita, che quasi sempre non coincide con un successo commerciale, ma con un successo personale, sappiate che le regole sono poche e semplici:
- Leggete molto;
- Esercitatevi di più;
- Non datevi mai per vinti.
Lo sappiamo, sembra riduttivo e poco valevole, ma secondo il nostro parere questo è l’unico modo per rimanere liberi dai dogmi del purismo, ed esplorare gli angoli più inesplorati della vostra fantasia. Le linee guida di un personaggio illustre come Chandler sono importanti, soprattutto perché vi danno degli ottimi suggerimenti per scrivere una storia che non faccia acqua da tutte le parti, che sia credibile anche nelle sue risoluzioni alternative immaginate dai lettori. Ma se vi affidaste solo ad esse, finireste a riscrivere per l’ennesima volta la stessa identica storia che è già stata scritta un milione di volte, o vista e rivista in qualche film pulp. Rimanere inerenti al genere è fondamentale, per potersi avvicinare al romanzo noir, ma non date per scontato che la vostra testa non possa partorire qualcosa di ancora più avvincente.
Siete Pronti?
Abbiamo scritto questo articolo in relazione al romanzo noir, ma vale per qualsiasi tipo di romanzo abbiate in testa. Continuate a scrivere, e quando le pagine delle vostre storie si moltiplicheranno esponenzialmente grazie all’esperienza e alla conoscenza acquisita, vi sentirete pronti. Non forzate la mano, lasciate che sia il flusso di pensieri a guidarvi. Parlate con voi stessi, raccontatevi una storia, ad alta voce, allo specchio, al registratore.
Scrivere è un’arte meravigliosa, godetevela!