Giorgio Scerbanenco – La quadrilogia di Duca Lamberti
Giorgio Scerbanenco è una delle penne più autorevoli del panorama noir made in Italy. Versatile e prolifico scrittore di origine ucraina, ma italiano (e milanese) d’adozione, Scerbanenco ha all’attivo una produzione letteraria impressionante, sia per la quantità di materiale prodotto che per una proverbiale abilità nello spaziare tra differenti generi letterari – dal western, alla fantascienza, passando per la letteratura rosa. La definitiva consacrazione arriva con il genere poliziesco, prima della morte, avvenuta nel 1969, in seguito a un fatale arresto cardiaco.
DUCA LAMBERTI – Il successo arriva proprio a pochi anni dalla morte: nel 1966 Scerbanenco pubblica Venere Privata, romanzo che apre la quadrilogia noir che ha come protagonista Duca Lamberti, un giovane medico milanese radiato dall’Ordine in seguito alla somministrazione dell’eutanasia a una donna in stato terminale. Trascorsi i tre anni di carcere ai quali viene condannato, Lamberti viene aiutato dal commissario Carrua, vecchio amico di famiglia, che gli affiderà un incarico, proprio nelle prime pagine di Venere Privata. Lamberti inizierà così una seconda vita proprio nel corpo di polizia, dove si distinguerà – durante i successivi tre romanzi Traditori di Tutti, I ragazzi del Massacro, e I Milanesi Ammazzano al Sabato – come detective imperturbabile, cinico e molto brillante
PROSA MAGISTRALE – Scerbanenco riesce a dare il suo meglio nella qualità della prosa: decenni di pratica in molteplici campi letterari hanno forgiato la sua scrittura, facendogli acquisire una consapevolezza stilistico-espressiva fuori dal comune, dimostrata da una narrazione fluida e suggellata da ottime scelte stilistiche. Ma i pregi della letteratura di Scerbanenco non finiscono qui: magistrale il suo ritratto di un’Italia complessa e controversa, malvagia e turpe, distante anni luce dallo splendente Paese dipinto nelle brillanti immagini anni ‘60, un’epoca passata alla storia come felice e spensierata, forte del boom economico di quegli anni. Letti a distanza di decenni i suoi romanzi risultano ancora attuali, e assoluti anticipatori di un genere che oggi in Italia vanta numerosi ottimi autori e un pubblico vastissimo e variegato.
La quadrilogia di Duca Lamberti – colonna portante sulla quale poggia la letteratura noir italiana contemporanea – non poteva che costituire una notevole fonte d’ispirazione per Westville, in particolare per le sue tinte cupe e ciniche, e per la capacità di Scerbanenco di scavare nei lati oscuri di una società in apparenza candida e spensierata, in realtà contorta, meschina e spietata.
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