Il romanzo nei social media, marketing virale o sforzo inutile?
Mi è capitato di parlare con dei colleghi riguardo l’utilità di promuovere sui social media il proprio romanzo. Da qui l’ispirazione per questo articolo che, ci tengo a precisare, non vuole essere né una guida, né l’incipit di un corso sull’utilizzo degli algoritmi dei social media. Lascio questo arduo compito ai blog specializzati, anche se bisogna sempre essere sicuri delle corrette fonti di informazione. Quello che più si avvicina alla realtà sono ovviamente le pagine di aiuto ufficiali, come quella sui news feed di Facebook, che possono assicurarvi un’infarinatura generale in un linguaggio universale. Se l’argomento vi interessa, in fondo al post lascerò un paio di link di quelli che io considero dei blog che forniscono informazioni interessanti, e non le solite pagine pregne di nulla. Si tratta comunque di un parere personale, che non pretende la verità assoluta.
Romanzi e obiettivi
Torniamo al nostro quesito. Non è raro, quando si scrive un romanzo, considerare ciecamente la pubblicazione come un obiettivo principale. Parlando per esperienza, e so che molti comprenderanno quello che sto per dire, ci si affanna nella chiusura di un contratto, come fosse fonte di acqua fresca in un deserto.
Immagini, pensi e ragioni.
Scrivi, cancelli e riscrivi.
Rileggi, correggi e rileggi.
Comunque quello che hai in testa è la firma di un contratto, seppur piccolo, quasi insignificante, che ti permetta di avere la distribuzione del tuo romanzo, senza doverti pagare la stampa. Poi subentrano le fatidiche domande. “Ce la farò? Piacerà a qualcuno? Troverò solo sciacalli che vorranno svuotarmi le tasche, fregandosene della fattura del mio romanzo?”
Il consiglio è di non soffermarsi troppo su questo aspetto. Come dicevamo qualche articolo fa, Genesi di un romanzo Noir, la scrittura è un’arte, va coltivata ed esercitata, e trattandola da tale, per il calcolo delle possibilità, prima o poi scriverete il vostro capolavoro personale. Quello che dovete focalizzare davvero è il dopo.
Dopo aver firmato un buon contratto, comincerà la parte tosta!
L’editoria è una corsa a ostacoli
Devo dire che pur lavorando giornalmente in questo settore più volte mi sono fatto la stessa domanda, anche se la risposta è pressoché ovvia. Immaginiamo il percorso editoriale di uno scrittore in erba come una corsa a ostacoli. Dunque partiamo dal presupposto che vi siate preparati, esercitati, e per anni avete allargato il vostro vocabolario e abituato la vostra mente ad essere creativa, proprio come un corridore sforza le sue gambe fino al massimo delle loro possibilità. Sfortunatamente per voi, così come per il corridore, polmoni capaci e gambe toniche non sono sufficienti per vincere. Subentrano delle variabili davvero indiscutibili.
Per un corridore sono le scarpette che indossa, il tipo di terreno, gli ostacoli, i suoi avversari… per lo scrittore, beh…
Gli ostacoli
Mettere il proprio romanzo sui social e sperare che da solo raggiunga dei livelli di interesse per il pubblico non è una strategia. Essere trovati, e suscitare interesse nel pubblico digitale è un lavoro. Questo va davvero capito, e per questo lo ripeto: è un lavoro!
Un conto è farlo per i vostri amici, per il gusto di dire “esiste”, è di scambiare quattro chiacchiere su un argomento interessante. Un altro paio di maniche è voler affrontare la propria vita creativa, dietro la tastiera, con la caparbietà dell’impresa. Bisogna investire denaro, tempo e sforzi per creare contenuti sempre freschi e interessanti, che siano appetibili sui fantomatici social media.
Investire nei social media?
Siamo alle solite. Viene creato uno strumento, e tutti pensano che basti accedervi per essere in pole position. Purtroppo non è così. Un buon professionista conosce i suoi strumenti, e se non
pensate di essere adatti a improvvisarvi professionisti del marketing, cercate qualcuno che lo sia. A maggior ragione se si parla di marketing digitale e social media. La capacità di improvvisare è sicuramente un’ottima alleata in un campo artistico e tecnico come la scrittura, ma sicuramente non basta quando si tratta di analizzare dati e usufruire di strumenti informatici complessi.
Attualmente non è possibile fare “lo scrittore a tempo indeterminato”, a meno che non siate consci che buona parte del lavoro dev’essere svolto al di fuori delle pagine del vostro romanzo.
Contatti con l’editore, accordi con le librerie, organizzare presentazioni, scegliere l’immagine di brand, pubblicizzare il prodotto, foto, video, creare contenuti generici, poi specifici… e non finisce qui.
La domanda quindi sorge spontanea: “in cosa sto investendo, visto che faccio tutto io?”
Se arrivate a porvi questa domanda, probabilmente state facendo un buon lavoro.
Continueremo a parlare di questo argomento, e se vi è piaciuto, lasciate le vostre considerazioni sulla nostra pagina Facebook
Algoritmo di Facebook spiegato in maniera chiara? Qui.
Algoritmo di Instagram spiegato in maniera chiara? Qui.
Vittorio Bottini